Nel rapporto luoghi/territori si assiste ad una dinamica del tutto nuova: l’Italia è passata nel giro di pochi anni da una situazione di persone senza spazi, a quella opposta di spazi senza più persone. Ci si trova infatti di fronte a contesti dove vi sono sempre più spazi vuoti, abbandonati, senza più funzioni d’uso, senza più abitanti.
Contemporaneamente si registra una nuova domanda di spazi da parte di target specifici di persone (giovani, start uppers, artigiani digitali, comunità di interessi o di pratiche, fruitori di attività culturali, “cittadini attivi”, ecc.).
Nasce così una nuova esigenza di far incontrare domanda ed offerta per la rinascita delle città, innescando nuovi percorsi creativi. Riusare gli spazi vuoti o abbandonati del Paese favorendo l’avvio di attività lavorative contribuirebbe ad una riduzione della disoccupazione (dal 5 al 10%) e ciò sarebbe equivalente ad una manovra economica low cost, “anticiclica”, che nasce dal basso. E sarebbe la più grande in Europa!